I BAMBINI DI MADRE SEMIRA e
la NAZARETH SCHOOL...
ovvero
MADRE SEMIRA E L'AFRICA 'ALLA PARI'
L’Africa di madre Semira è l’altra Africa, quella che forse non piace al mondo ricco (perché non lo impietosisce). Sicuramente, non è l’Africa dell’assistenzialismo e del pietismo, come non è l’Africa delle mosche, della fame, dell’oblio e dell’abiezione.
L’africa di madre Semira non è quella che “riceve da altri il pesce per sfamarsi”; è quella che “impara a pescare, per sfamarsi da sola”, quella che vuole risalire la china ed essere artefice del suo destino.
L’Africa di madre Semira va in questa direzione e fa tremendamente sul serio. Gli aiuti madre Semira li cerca ovunque e di ogni tipo, per questa “sua” Africa, in cui ai bambini vuole lasciare il diritto di una famiglia, di un’istruzione e di una crescita spirituale da favorire nel rispetto della cultura di origine e della dignità individuale e sociale.
Per questi ideali madre Semira si è battuta e ha costruito una scuola vera, in cui i bambini ricevono educazione e istruzione di qualità, cure, cibo, abiti e partecipano ad attività idonee all’allargamento degli orizzonti culturali e spirituali. Data la dimensione ambiziosa del sogno di madre Semira, molti possono pensare che sarebbe meglio un volo raso terra che il rischio di schiantarsi al suolo, ma il mondo cambia proprio grazie ai pazzi d’amore che, credendo in modo irremovibile nei sogni, li rendono reali.
Sperando e credendo in ciò che faceva “against all odds”, madre Semira è riuscita a costruire una struttura dignitosa e bella, ad avere tutte le autorizzazioni statali, a reperire tutto l’occorrente e ad accogliere più di ottocento bambini di varie religioni e culture tribali. Ciò che a chiunque sarebbe apparso follia pura è diventato realtà nella Nazareth School di madre Semira, proprio nella città di Kaduna e nel Kaduna State, dove spesso Mussulmani e Cristiani si trucidano a migliaia.
Dal nulla e da un sogno, madre Semira ha tirato fuori una grande struttura. In essa accoglie tutte le ragazze africane che bussano alla sua porta e insistono per diventare postulanti, novizie e infine suore e lavorare, come api operose, senza sosta e senza risparmio di sacrifici, nella grande scuola e nella realtà locale.
Le varie culture tribali e religiose, nella Nazareth School, vengono rispettate e tramandate e le strategie per condurre i bambini verso lo sviluppo completo della loro intelligenza e della loro personalità sono miracoli quotidiani molteplici, che passano attraverso la duttilità sbalorditiva di madre Semira e l’estensione immensa delle sue capacità organizzative, inventive e di sacrificio. Nessuno sforzo è troppo grande, per madre Semira; nonostante la sua età non più giovane e gl’infiniti acciacchi, niente le viene risparmiato, purché i suoi bambini vengano istruiti nel rispetto delle loro tradizioni e della loro cultura e nell’ottica dell’amore e della convivenza pacifica. A tale scopo, accanto alle poche suore impegnate attualmente nella scuola, ha assunto insegnanti nigeriani. Nigeriane sono le attività di vario genere e anche quelle ludiche. Le drammatizzazioni organizzate in varie occasioni sono basate sulle usanze delle tribù cui i bambini appartengono. Il cibo è basato sulle tipiche ricette della cultura alimentare africano-nigeriana. Madre Semira, per i soi bambini, corre dall’alba al tramonto. In ogni giorno della settimana ha un viaggio particolare da fare e nuove fatiche da affibbiare alle sue stanche e non più giovani membra: c’è il giorno in cui deve recarsi al lontanissimo mercato dei Fulani, quello in cui deve andare al mercato degli ortaggi e quello in cui deve addentrarsi nel territorio hausa, ove i Bianchi non si avventurano. Ogni giorno, si alza all’alba e, dopo la preghiera, parte, per tornare carica di tutto, dallo gnam alla canna da zucchero. Per le salse da mangiare con lo gnam, insieme a vari ingredienti tipici, deve procurare le verdure particolari, che creano l’effetto “draw” filamentoso indispensabile per i gusti del luogo. Madre Semira corre per tutto e per tutti e, a volte, va fino a Kano, a comperare le stoffe sgargianti necessarie alle drammatizzazioni annuali importanti. In piena Africa, madre Semira ha creato un mondo equo in cui far crescere i bambini (e non soltanto loro). Ai genitori che sono disposti a occuparsi dei loro figli insegna che occorre impegno e sacrificio, richiedendo un contributo simbolico mensile. Per i bambini che non hanno una famiglia alle spalle può contare solo sull’adozione della loro istruzione. Con le “rette” che riceve madre Semira non va molto lontano, perché la vita in quella città africana è carissima e perché attorno alla sua scuola ruotano una marea di persone cui madre Semira permette di vivere e di mantenere le famiglie, pagando un salario in linea con i wagescales locali.
Quella di madre Semira è una comunità esemplare, in cui lei e lei soltanto rende possibile la perpetuazione del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Senza titoli di studio né conoscenza grammaticale e sintattica dell’inglese va ovunque, parla con tutti, intesse relazioni, chiede, briga, ottiene. Copre distanze enormi e porta “a casa” tutto ciò che serve a un costo cento volte inferiore a quello che pagherebbe in loco. Il miracolo della sopravvivenza della Nazareth School è opera di madre Semira ed è tutto nei km che ella percorre ogni giorno. Ecco un esempio chiarificatore: se, in Kaduna, un cestino (alto e largo una spanna) di patate dolci costa 500 naira, al mercato dei Fulani con 500 naira madre Semira compra una collinetta (larga e alta un metro) delle stesse patate. Ma la moltiplicazione che madre Semira riesce ad evocare ha ramificazioni infinite e si basa su aiuti vari (e imprevdibili come la Divina Provvidenza).
Tra le varie iniziative umanitarie, tutte valide e importanti, quella di madre Semira ha conquistato il mio cuore, perché, per la prima volta, mi ha offerto lo spettacolo di bambini africani uguali ai nostri, con gli stessi diritti e gli stessi privilegi.
A Kaduna esistono molti bambini “di strada”, lasciati in città dalle famiglie, in nome della cultura araba che vuole i maschietti esperti nell’accattonaggio e nella lingua araba. Si potrebbe pensare che togliere quei bambini dalla strada sarebbe la sola cosa da fare e così ho pensato io, in un primo momento; poi ho capito: non si possono conquistare le culture altre per scasso, perché sono loro, invece, che devono realizzare i passaggi graduali del loro tragitto culturale. Da dove iniziare, dunque, e a chi tendere la mano prima? Madre Semira ha trovato la risposta: tenderla ai bambini e alle famiglie e cominciare a dar loro fiducia nel futuro e strumenti idonei ad esserne protagonisti. Da qualche anno, la scuola di madre Semira risulta essere la migliore della nazione e i suoi bambini, che ne sono i protagonisti, stanno crescendo fiduciosi e sicuri. Da adulti, potranno essere protagonisti della rinascita di quella nazione tanto martoriata dalla corruzione e dall’abiezione.
Un giorno madre Semira non ci sarà più, ma i bambini che hanno frequentato la sua scuola saranno sparsi per la nazione e porteranno ovunque il capitale-amore-preparazione che ora ricevono...
Queste culle (in acciaio, perché il legno si deformerebbe e verrebbe attaccato dalle termiti) hanno vari donatori. Due di esse sono un dono di don Mauro, parroco di Agrate Brianza. |
![]() Il cibo per tutti i bambini viene preparato da suor Concepita in giardino, in un gran pentolone sul fuoco, sotto un capanno aperto ai quattro venti, ma rispetta un menu preciso e completo dei vari alimenti e delle ricette locali. I bambini aspettano con ansia e in religioso silenzio le loro porzioni. Amano la merenda e sono ghiotti soprattutto di quella del mercoledì (zobo e dough nut/ carcadé e bombolone). |
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Divisi per fasce d’età, i bambini occupano, a turno, il refettorio. Le attività didattiche le svolgono con insegnanti nigeriani, che conoscono bene tutte le loro etnie. Tutti i bambini sono bravissimi nelle varie drammatizzazioni, nelle danze e nel canto. Da qualche anno sono stati scelti e premiati come gli allievi più bravi dello Nigeria. |
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Non mancano le ore dedicate al computer e all'educazione musicale, nella scuola di madre semira, che non trascura porta cui bussare, perché i suoi bambini ricevano un'educazione globale ricca e completa
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La scuola di madre Semira garantisce anche le ore di ricreazione e di gioco ai bambini. Madre Semira, come l’onda del mare, è abitata da un moto perpetuo verso tutti e tutto. Nulla lascia di intentato, per procurare ai suoi bambini tutto ciò che serve alla loro formazione e alla loro crescita globale. La si vede ovunque e dappertutto (presso le flour mills per la farina da ricevere in dono/ presso gli Hausa, per la mucca da macellare/ nei mercati più sperduti e lontani da qualsiasi centro abitato, per i vari tuberi-cereali-ortaggi/ecc., ecc., ecc.). |
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